Depressione

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Psicologo Depressione Trieste

Spesso nel nostro parlare quotidiano si menziona la parola "depressione", chi non ha mai detto "Oggi mi sento depresso" o "dai non essere così depresso"? Parliamo di depressione per indicare uno stato di tristezza, di svogliatezza, di scarso interesse nei confronti del mondo. E abbiamo ragione perché i sintomi della depressione riguardano proprio l'insoddisfazione, la tristezza e la mancanza di piacere per le attività quotidiane. Diventiamo depressi non ascoltandoci, non prestando attenzione a cosa vogliamo davvero, ai nostri sogni, desideri, ambizioni. A forza di fare cose "forzate", di eseguire doveri, di soddisfare le aspettative altrui ci spengiamo e perdiamo contatto con ciò che vogliano veramente e con la nostra benzina interiore: i desideri.

I disturbi depressivi includono vari tipi di disturbi tra cui: il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente, il disturbo depressivo maggiore, il disturbo depressivo persistente, … La caratteristica comune di tutti questi disturbi è la presenza di un umore triste, vuoto o irritabile, associato a modificazioni corporee e cognitive che incidono in modo rilevante sulla capacità di funzionamento personale. Le differenze tra essi consistono nella durata, nella distribuzione temporale e nelle presunte cause che li determinano.

Il disturbo depressivo maggiore rappresenta la condizione classica in questo gruppo di disturbi. E’ caratterizzato da umore depresso per la maggior parte del giorno per almeno due settimane di durata, nonostante la maggior parte degli episodi abbia una durata considerevolmente maggiore. Spesso nelle persone depresse si verifica una marcata diminuzione dell’interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte della giornata, quasi tutti i giorni e ci può essere anche o una rilevante perdita di peso, non dovuta a dieta, o un aumento di peso. La depressione non va vista come uno stato costante ma come un alternarsi di periodi di disperazione e infelicità a periodi in cui la persona si sente bene ed ha un umore stabile.

A volte si possono scambiare la tristezza, il dolore o le sofferenze per i lutti per depressioni ma un professionista ci potrà aiutare a capirne la differenza. Ci sono vari sintomi che vanno tenuti in considerazione per discriminare tra depressione e altri stati umorali, come la modificazione del sonno (insonnia o ipersonnia), dell’attività psicomotoria, la diminuzione dell’energia o le sensazioni di autosvalutazione o di colpa, … Inoltre dobbiamo tenere presente che la depressione è sempre accompagnata da un disagio clinicamente significativo cioè da una compromissione del funzionamento della persona in ambito sociale, lavorativo o in altre aree di vita importanti.

Nei bambini o negli adolescenti l’umore può essere irritabile piuttosto che triste (in questo caso si parla di disturbo da disregolazione dell’umore) ma questa manifestazione dovrebbe essere distinta da una risposta collerica sotto frustrazione. L’esordio del disturbo per i bambini deve avvenire prima dei 10 anni d’età e la diagnosi non deve essere fatta prima dei 6 anni. I bambini con irritabilità cronica, se non trattati, sono a rischio di sviluppare in età adulta un disturbo depressivo unipolare e/o disturbi d’ansia.

Quindi, come possiamo vedere, i disturbi depressivi possono insorgere in qualsiasi età, ma la probabilità di esordio aumenta con la pubertà. L’incidenza sembra avere il suo picco intorno ai 20 anni; tuttavia sono comuni anche gli esordi in età avanzata.

Il decorso del disturbo è molto variabile, ci sono individui costantemente depressi, mentre altri vivono molti anni con pochi o nessun sintomo tra i diversi episodi. La cronicità dei sintomi è aumentata in modo sostanziale dalla presenza di sottostanti disturbi di personalità, d’ansia o da uso di sostanze, e questi mix riducono la probabilità di una risoluzione completa della sintomatologia.

Chiedere aiuto da parte di professionisti entro pochi mesi dall’esordio della malattia è fondamentale per aumentare in modo rilevante le probabilità di guarigione.

I disturbi depressivi, negli adulti, sono associati a elevata mortalità, causata prevalentemente dal suicidio che, tuttavia, non è l’unica causa di morte. Molte persone che soffrono di depressione spesso fanno uso di sostanze stupefacenti per alleviare i sintomi del disturbo ma, in questo modo, compromettono gravemente la propria salute. Inoltre, le persone depresse, non hanno abitudini di vita “sane” (dieta, sport, prevenzione, …) e questo le può portare più facilmente di altri ad andare incontro a malattie o all’aggravamento di quadri clinici già esistenti.


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Dott. Giandomenico Bagatin Psicologo Psicoterapeuta Trieste
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