La motivazione

La motivazione è un processo che avvia, guida e mantiene comportamenti focalizzati al raggiungimento di un determinato obiettivo. E’ ciò che ci induce ad agire, dal mangiare un panino per ridurre la fame al fare esercizio fisico per migliorare una determinata prestazione.

Lavorare sulla motivazione può essere fondamentale per sportivi che vogliono migliorare le loro performance ma anche per studenti che si trovano in momenti di difficoltà durante i loro studi.

La motivazione è l'espressione dei motivi che inducono un individuo a compiere o tendere verso una determinata azione. Dal punto di vista psicologico può essere definita come l'insieme dei fattori che spingono il comportamento di un individuo verso una data meta e, secondo questa concezione, ogni atto che viene compiuto senza una motivazione profonda rischia di fallire. L’essere umano non è fatto per fare cose che non gli interessano o che non gli portano profitto o che non gli piacciono.

Per motivazione s’intende una tensione interna che attiva, dirige e mantiene nel tempo il comportamento di un individuo. Può essere un sogno che vuoi realizzare da quando eri bambin* (diventare un astronauta) o un obiettivo che deriva dalla storia familiare (i miei genitori volevano che diventassi dottore per curarli) o un piacere o un divertimento cui non vuoi rinunciare nella tua vita (scalare le montagne mi piace molto e voglio diventare brav* per scalare l’Everest perché sarà bellissimo).

La motivazione può essere esterna o interna.

La motivazione esterna è quando proviene da fuori di me, faccio qualcosa per ricevere l’ammirazione o l’approvazione di qualcuno. Per esempio: un alunno s’impegna a studiare per scopi che non riguardano l’interesse per la materia ma per ricevere lodi, riconoscimenti, buoni voti o per evitare situazioni spiacevoli, quali un castigo o una brutta figura.

La motivazione interna, al contrario, avviene quando sono io in prima persona che voglio fare una cosa perché m’interessa o perché è utile al raggiungimento del mio obiettivo. Per esempio: il nostro alunno s’impegna in un'attività perché la trova avvincente e gratificante di per sé, e prova soddisfazione nel sentirsi sempre più competente quindi studierà.

La motivazione interna è basata sulla curiosità, che è attivata quando un individuo incontra caratteristiche ambientali strane, sorprendenti, nuove e piacevoli. In tale situazione la persona si sente incerta e confusa ma anche interessata a esplorare l'ambiente alla ricerca di nuove informazioni e soluzioni.

Importante per la motivazione interna è la sensazione di padronanza, cioè il bisogno di sentirsi sempre più competenti o di sapere come fare per aumentare la nostra competenza. Infatti, si ha mancanza di motivazione all’apprendimento quando pensiamo o sentiamo che la riuscita sia determinata solo da fattori ambientali o comunque non dipendenti da noi e ci sentiamo incapaci di agire sulla situazione e di modificarla. Questo accade quando si è portati a compiere azioni e scelte per adattarsi all'ambiente esterno e a compiacere altri (genitori, superiori, amici).

La mancanza di motivazione può avvenire anche per insufficiente interesse al compito svolto, al contesto, all’ambiente sociale o alla percezione della troppo elevata di difficoltà o, al contrario, al sentirlo troppo poco sfidante.

Perché ci sia motivazione all'apprendimento quindi bisogna percepire il controllo su ciò che si fa e si deve essere coinvolti attivamente, così da aumentare la rilevanza personale per quel compito e per il raggiungimento della metà.

Attraverso un percorso terapeutico possiamo scoprire come funziona la nostra motivazione, scoprire gli aspetti interni che ci muovono così da potenziarla e da farla diventare la benzina che ci porterà a raggiungere la nostra meta.

Perché come dice Ben Herbster:
“Il più grande spreco del mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare.”

 

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